L’Illuminismo
Nel corso
del Settecento prese vita in Europa un movimento culturale chiamato
Illuminismo, che sosteneva che l’uomo può con l’aiuto della sola ragione raggiungere
la verità (a
differenza di quello che si credeva prima, cioè che l’uomo da solo non può
raggiungere la verità).
Il movimento
nacque in Francia e si diffuse rapidamente in tutta Europa e prese il nome di
“Illuminismo” perché si basava sulla fiducia che la ragione dell’uomo che può
gettare luce
(“lume”) e scacciare le ombre della paura e l’ignoranza.
L’Illuminismo
nacque sia grazie alla fiducia nella scienza successiva alle grandi scoperte di
scienziati come Galileo e Newton, ma nacque anche come reazione alla violenza
provocata dal fanatismo
religioso, che aveva provocato in Europa terribili guerre di religione
(come nell’episodio della Strage di San Bartolomeo, 1572).
L’Illuminismo
aveva una profonda fiducia nella ragione degli uomini, ma sosteneva che la
conoscenza deve essere sempre più diffusa tra gli uomini e questa crescita
continua della conoscenza prese il nome di progresso. Con l’idea di progresso l’Illuminismo
maturò anche l’idea della felicità
degli uomini, che può aumentare sempre di più grazie alla diffusione della
conoscenza.
L’Illuminismo,
sostenendo che la ragione è ciò che rende tutti gli uomini uguali, affermava
che vi sono dei diritti che appartengono a tutti gli uomini al di là delle
differenze di nazionalità, di sesso e di condizione sociale (nobili o non
nobili). Tali diritti prendono il nome di diritti naturali e sono in particolare la libertà personale e l’uguaglianza di tutti gli
uomini di fronte alla legge.
L’Illuminismo
voleva diffondere la conoscenza tra gli uomini e perciò alcuni illuministi
francesi ebbero l’idea di realizzare una grande opera che contenesse tutte le
conoscenze disponibili all’epoca, sia di tipo scientifico sia di tipo tecnico.
I due realizzatori del progetto furono i francesi Diderot e D’Alembert, l’opera, cioè l’Enciclopedia, occupò 33
volumi e illustrava tutte le voci con illustrazioni.
L’Illuminismo
sviluppò una teoria della politica, mettendo in discussione l’idea dello Stato
assoluto (secondo cui il sovrano assomma in sé tutti i poteri).
L’illuminista
francese Montesquieu
sostenne invece che uno Stato ben regolato dovesse prevedere una divisione dei poteri, in
modo che si controllassero e si equilibrassero a vicenda.
Secondo
Montesquieu i poteri dovevano andare:
· Quello legislativo (fare le leggi) al Parlamento;
· Quello esecutivo (far eseguire le leggi) al governo;
· Quello giudiziario (giudicare i crimini) ai giudici.
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